mercoledì 5 settembre 2012

Ho sparato ad un uomo a Reno...

Torno ad ascoltare il "Live at Folsom Prison" di Johnny Cash, vinile Columbia 1968, etichetta rossa.
Ancora una volta mi colpiscono le ritmiche di Perkins alla chitarra elettrica, che fa cose veramente incredibili. Ma la cosa che in questi giorni mi ha colpito di più è stata l'aver appreso una notizia nuova circa la produzione del disco: Bob Johnston, colui che registrò e mixò il live in California, aggiunse delle voci in studio, degli applausi, alcune grida. Cosa che all'epoca era solito farsi negli Stati Uniti, e che a noi oltreoceano è arrivata sotto forma delle ridicole risate sotto i serial TV americani degli anni '70. Insomma il concerto si apre, il disco inizia. Cash dice la frase di rito "Hello, I'm Johnny Cash" e la band comincia a sparare il riff del primo brano, "Folsom Prison Blues". Ad un certo punto Cash pronuncia la famosa frase "I shot a man in Reno, just to watch him die". E Johnston sotto questa frase aggiunse in studio applausi e un urlo di un carcerato. Falsificazione del documento storico, sicuramente: alla Columbia non erano interessati all'integrità della registrazione, ma piuttosto all'effetto che essa potesse produrre sul pubblico. Avevano ragione: fu un effetto dirompente. Il problema fu però che alla fine del 1968 Bob Kennedy fu assassinato proprio in California. Che c'entra un concerto con l'assassinio di un Kennedy? C'entra, perchè alla Columbia pensarono bene di ristampare subito il disco, togliendo appunto quelle grida dopo la frase incriminata, che secondo i dirigenti incitavano alla violenza gratuita. Il che fa luce su due cose: in primo luogo sul ruolo importantissimo che la musica ha (aveva?) negli Stati Uniti. E in secondo luogo sul puritanesimo latente in questa operazione di eliminazione di un grido che - in fin dei conti - era solo un artificio. Così come artificiale era la frase celebre di Cash, che non era mai stato in galera se non per qualche bravata da rock star impenitente e anfetaminica.
Sarebbe interessante ora scovare una copia del '69 di quel vinile, e vedere se quel grido non c'è più davvero. La mia copia appartiene infatti alla prima tiratura, 1968 - e non ho mai trovato in circolazione copie posteriori con cui confrontare l'originale.

Lettura consigliata: "Johnny Cash: The Autobiography", con Patrick Carr -Mass Market Paperback 1998.

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